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Compenso Amministratore Srl: Calcolo e Tassazione

Sei un amministratore di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) o stai pensando di diventarlo? Allora è fondamentale comprendere come funziona il compenso dell’amministratore, come si calcola e quale tassazione viene applicata. Questo aspetto è cruciale non solo per una corretta gestione fiscale, ma anche per ottimizzare i costi e le responsabilità all’interno della società.

Il compenso all’amministratore è obbligatorio? Quali sono le alternative? In questo articolo, risponderemo a queste domande, approfondendo ogni aspetto legato al compenso dell’amministratore di una SRL. Esploreremo inoltre i rimborsi spese e il trattamento di fine mandato, elementi spesso sottovalutati ma di grande importanza.

 

Cos’è il Compenso dell’Amministratore e Quando Viene Utilizzato

Il compenso dell’amministratore è la remunerazione riconosciuta all’amministratore o agli amministratori di una SRL per l’attività di gestione e rappresentanza della società. L’amministratore ha il compito di attuare le decisioni societarie, gestire le operazioni quotidiane e rappresentare legalmente l’azienda.

Non è obbligatorio che l’amministratore percepisca un compenso. La scelta di attribuire o meno un compenso all’amministratore dipende dalla decisione dei soci, che viene formalizzata nell’atto costitutivo o attraverso una delibera assembleare. In alcuni casi, soprattutto nelle piccole società, l’amministratore può decidere di rinunciare al compenso, magari perché già socio e interessato alla distribuzione degli utili.

 

È l’unica opzione?

Attribuire un compenso è una delle tante opzioni per remunerare l’amministratore. In certi casi in cui sia consigliabile si possono applicare strumenti di pianificazione fiscale come:

  1. Distribuzione degli utili: l’amministratore, se anche socio, può percepire una quota degli utili distribuiti.
  2. Rimborsi chilometrici: da calcolarsi per le attività al di fuori del comune dove ha sede la società sulla base delle tabelle ACI .
  3. Indennità di trasferta: 46,48 euro al giorno per le giornate di attività professionali fuori dal comune dove ha sede la società 
  4. Royalties: da eventuali proprietà intellettuali, marchi, know-how
  5. Stock Options: attribuzione di azioni o quote societarie come forma di incentivo.

Tuttavia, sebbene non sempre consigliabile perché sconta sottoposto a tassazione massima, il compenso rimane la forma più comune di remunerazione, con implicazioni fiscali ben definite.

 

Come si Calcola il Compenso?

Il calcolo del compenso dell’amministratore può variare in base a diversi fattori, tra cui la dimensione della società, il settore di attività, le responsabilità dell’amministratore e le decisioni dei soci.

Il compenso viene stabilito dall’assemblea dei soci, che può fissare un importo fisso o variabile, in base a criteri prestabiliti. I parametri di riferimento sono solitamente:

  • Dimensione della società: fatturato, numero di dipendenti, complessità operativa.
  • Responsabilità assunte: se l’amministratore ha deleghe operative significative o rappresenta la società in contesti importanti.
  • Compensi di mercato: analisi dei compensi medi per posizioni analoghe nel settore.

 

Altri fattori importanti da prendere in considerazione sono:

  • Sostenibilità per la società: il compenso deve essere sostenibile per le finanze aziendali, evitando di compromettere la liquidità.
  • Equità interna: considerare la coerenza con i compensi di altri dirigenti o figure chiave all’interno dell’azienda.
  • Aspetti motivazionali: una parte variabile può incentivare l’amministratore a migliorare le performance aziendali.

In alcuni casi, si stipula un contratto che specifica dettagliatamente le condizioni economiche, le responsabilità e le modalità di pagamento.

Componenti del Compenso

Il compenso può essere composto da:

  1. Parte fissa: un importo stabilito indipendentemente dai risultati aziendali. Offre stabilità economica all’amministratore.
  2. Parte variabile: legata al raggiungimento di obiettivi specifici o alla performance della società, come aumento del fatturato, margine operativo o altri KPI.
  3. Benefici accessori: come auto aziendale, assicurazioni sanitarie, contributi previdenziali aggiuntivi, utilizzo di dispositivi aziendali.

 

Tassazione sul Compenso

La tassazione del compenso dell’amministratore è un aspetto fondamentale da considerare per evitare sanzioni e ottimizzare il carico fiscale.

Il compenso dell’amministratore è considerato un reddito assimilato a lavoro dipendente. Ciò significa che è soggetto a:

 

L’amministratore inoltre è tenuto al versamento dei contributi previdenziali. Le situazioni possono variare:

  • Gestione separata INPS: se l’amministratore non è iscritto ad altre forme previdenziali, dovrà versare i contributi alla Gestione Separata INPS. L’aliquota contributiva per il 2023 è del 25,98% per i soggetti non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
  • Iscrizione ad altre gestioni: se l’amministratore è già iscritto a un’altra gestione previdenziale (ad esempio, come lavoratore dipendente o autonomo), i contributi alla Gestione Separata INPS saranno ridotti.

 

La società agisce come sostituto d’imposta, trattenendo alla fonte le imposte dovute e versandole all’erario. Il compenso netto che l’amministratore riceve è al netto delle imposte e dei contributi.

Il compenso erogato all’amministratore è un costo deducibile dal reddito d’impresa, riducendo così l’imponibile fiscale della società e, di conseguenza, l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) dovuta.

Esempio di Tassazione

Riprendendo l’esempio precedente di un compenso lordo di 60.000 euro:

  1. Imposte IRPEF: applicando le aliquote progressive, l’IRPEF potrebbe ammontare a circa 20.000 euro.
  2. Addizionali Regionali e Comunali: supponiamo 1.500 euro.
  3. Contributi Previdenziali: se iscritto alla Gestione Separata INPS con aliquota del 25,98%, i contributi sarebbero circa 15.588 euro.

Totale Imposte e Contributi: circa 37.088 euro.

Compenso Netto: 60.000 euro – 37.088 euro = 22.912 euro.

 


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I Rimborsi Spese per l’Amministratore della Società

Oltre al compenso, l’amministratore può ricevere rimborsi spese per le spese sostenute nello svolgimento delle sue funzioni.

Le tipologie di rimborsi sono le seguenti:

  1. Rimborso analitico: rimborso delle spese effettivamente sostenute, documentate da ricevute o fatture. Include spese come viaggi, pasti, alloggio, rappresentanza. Non costituisce reddito imponibile per l’amministratore se le spese sono inerenti all’attività e debitamente documentate. La società può dedurre il costo ai fini fiscali.
  2. Rimborso forfettario: un importo stabilito anticipatamente per coprire le spese, senza necessità di rendicontazione dettagliata. Può essere soggetto a tassazione in capo all’amministratore, in quanto considerato reddito assimilato al lavoro dipendente. La società può dedurre il costo, ma devono essere rispettate le normative vigenti.
  3. Rimborso misto: combinazione dei due metodi precedenti, con una parte forfettaria e una parte a rimborso analitico.

 

Alcuni esempi di spese rimborsabili sono:

  • Viaggi di lavoro: spese di trasporto, alloggio, pasti durante trasferte.
  • Rappresentanza: spese sostenute per eventi, incontri con clienti o fornitori.
  • Formazione: costi per corsi di aggiornamento o partecipazione a convegni.

Importanza della Documentazione

Per evitare problemi fiscali, è essenziale:

  • Conservare la documentazione: ricevute, fatture, scontrini devono essere conservati e registrati.
  • Chiarezza nelle politiche aziendali: definire chiaramente quali spese sono rimborsabili e le procedure da seguire.
  • Coerenza con l’attività: le spese devono essere inerenti all’attività svolta e necessarie per lo svolgimento delle funzioni.

 

Royalties da Proprietà Intellettuali, Marchi o Brevetti

Le royalties rappresentano una modalità di compenso che può essere utilizzata in alternativa o in aggiunta al compenso tradizionale dell’amministratore di una SRL. Si tratta di somme corrisposte a chi detiene diritti di proprietà intellettuale, come marchi, brevetti, software, diritti d’autore o altre opere creative. Questo tipo di remunerazione può essere un efficace strumento di pianificazione fiscale, sia per l’amministratore che per la società.

L’amministratore, se proprietario di un brevetto, un marchio o un’opera protetta, può concedere in uso tali diritti alla società e ricevere in cambio un compenso periodico sotto forma di royalty. Ad esempio:

  • Marchi e loghi: se l’amministratore ha registrato un marchio utilizzato dalla SRL, può concederne l’utilizzo alla società e percepire royalties per l’uso del marchio.
  • Brevetti: se l’amministratore ha sviluppato un’invenzione o una soluzione tecnica brevettata, può concederne l’uso alla SRL, ricevendo una remunerazione per ogni unità prodotta o venduta che utilizza il brevetto.
  • Software o diritti d’autore: gli amministratori che sviluppano software, applicazioni o contenuti digitali protetti da copyright possono concedere alla società una licenza d’uso, ricevendo in cambio un compenso periodico.

Vantaggi Fiscali delle Royalties

L’utilizzo delle royalties come forma di compenso può offrire diversi vantaggi fiscali, tra cui:

  • Deduzione per la società: le royalties versate dalla società al titolare dei diritti possono essere dedotte come costi aziendali, riducendo l’imponibile fiscale della SRL.
  • Tassazione agevolata per l’amministratore: le royalties percepite dall’amministratore possono essere tassate in modo diverso rispetto ai redditi da lavoro dipendente o assimilato, potendo usufruire di regimi fiscali agevolati, a seconda della tipologia di diritto e della legislazione fiscale in vigore.
  • Protezione patrimoniale: utilizzare royalties consente di mantenere i diritti di proprietà intellettuale al di fuori della società, proteggendo tali asset da eventuali rischi legati all’attività d’impresa.

 

Conclusioni

Comprendere il funzionamento del compenso dell’amministratore di una SRL, la sua tassazione, i rimborsi spese e il trattamento di fine mandato è essenziale per una gestione efficiente e conforme alla legge.

Ogni situazione è unica, e le normative fiscali possono essere complesse e in continua evoluzione. Per questo motivo, affidarsi a esperti fiscali può fare la differenza, garantendo decisioni corrette e vantaggiose. Un consulente fiscale può aiutarti a:

  1. Ottimizzare la remunerazione: valutare la combinazione ideale tra compenso, rimborsi e TFM.
  2. Gestire la tassazione: assicurare il rispetto delle normative e sfruttare eventuali agevolazioni.
  3. Pianificare a lungo termine: supportarti nella strategia finanziaria e fiscale della società.

 

 


Nei prossimi articoli esploreremo ulteriormente ogni aspetto delle società, continuate a seguirci per ogni dettaglio e aggiornamento!


 

Foto di Photo Source: Kaboompics.com: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-mani-tenendo-banconote-7680632/