Nel panorama italiano della tassazione, il Trattamento di Fine Mandato (TFM) rappresenta uno strumento sempre più diffuso tra le società di capitali per riconoscere un’indennità di fine incarico agli amministratori.
Non si tratta di un “premio” discrezionale, ma di un compenso differito, analogo – per certi versi – al TFR dei lavoratori dipendenti, con importanti riflessi fiscali e contributivi sia per la società che per l’amministratore.
Nel presente articolo analizzeremo nel dettaglio come funziona la tassazione del TFM, quali sono i requisiti per l’applicazione della tassazione separata prevista dal TUIR, quando è possibile dedurlo dal reddito d’impresa e in quali casi, invece, scatta la tassazione ordinaria.
Cos’è il Trattamento di Fine Mandato (TFM)
Il TFM è un compenso che l’azienda corrisponde all’amministratore alla cessazione del suo incarico, indipendentemente dal motivo (scadenza del mandato, revoca, dimissioni, ecc.).
Serve a compensare l’attività svolta durante il periodo di amministrazione e, come tale, è un reddito assimilato a quello da lavoro dipendente (art. 50, comma 1, lett. c-bis del TUIR).
A differenza del TFR, il TFM non matura automaticamente: deve essere deliberato preventivamente dall’assemblea dei soci o previsto in un atto con data certa anteriore all’inizio del mandato.
Solo in questo caso potrà beneficiare del trattamento fiscale agevolato previsto dalla legge.
Tassazione del TFM: quadro normativo di riferimento
La tassazione del Trattamento di Fine Mandato è disciplinata principalmente da due norme chiave:
- Articolo 17, comma 1, lettera c) del TUIR, che stabilisce le condizioni per l’applicazione della tassazione separata;
- Articolo 25 del DPR 600/1973, che impone una ritenuta d’acconto del 20% al momento dell’erogazione del TFM.
A completare il quadro, intervengono le circolari Agenzia delle Entrate n. 105/2001 e n. 10/E del 2007, che chiariscono modalità di determinazione, criteri di deducibilità e momenti di competenza.
Tassazione per l’amministratore
Tassazione separata: quando si applica
L’amministratore può beneficiare della tassazione separata sul TFM se sussistono due condizioni fondamentali:
- Esistenza di un atto scritto con data certa anteriore all’inizio del mandato, che preveda il diritto al TFM e la sua misura;
- Effettiva cessazione del rapporto di amministrazione, a seguito della quale il compenso viene corrisposto.
La tassazione separata, prevista dall’art. 17 TUIR, serve a evitare una tassazione eccessiva derivante dalla concentrazione in un solo anno di un importo maturato su più esercizi.
In questo caso, l’Agenzia delle Entrate calcola l’imposta applicando l’aliquota media IRPEF degli anni precedenti, con un vantaggio fiscale spesso significativo.
Esempio pratico:
Un amministratore riceve nel 2025 un TFM di € 80.000 maturato in 8 anni di mandato.
In assenza di tassazione separata, verrebbe tassato interamente nel 2025 con aliquote IRPEF elevate (oltre il 40%).
Con la tassazione separata, invece, l’imposta si calcola sulla media delle aliquote IRPEF applicate negli anni di maturazione, con un risparmio fiscale che può superare il 20%.
Tassazione ordinaria: quando si applica
In assenza di atto con data certa anteriore all’inizio del mandato, il TFM viene considerato un compenso aggiuntivo e tassato in modo ordinario, come qualsiasi altro reddito da lavoro assimilato.
In questo caso, l’intero importo viene tassato nel periodo d’imposta in cui viene erogato, senza agevolazioni.
La società dovrà comunque applicare la ritenuta d’acconto del 20% al momento del pagamento, ma l’amministratore sarà tenuto a dichiararlo come reddito IRPEF ordinario.
Trattamento fiscale per la società
Deducibilità del TFM
Dal punto di vista della società, il TFM rappresenta un costo deducibile, ma la deduzione segue regole precise:
- se esiste un atto con data certa anteriore all’inizio del mandato, la deduzione avviene per competenza, cioè lungo gli esercizi in cui il compenso matura;
- se manca l’atto con data certa, la deduzione potrà avvenire solo per cassa, cioè nell’anno in cui il TFM viene effettivamente corrisposto.
Ciò significa che la corretta pianificazione e formalizzazione del TFM non è solo un tema fiscale per l’amministratore, ma anche una leva strategica per la società in termini di bilancio e deducibilità.
Condizioni per la deducibilità
Per essere deducibile, il TFM deve:
- essere previsto da un atto scritto con data certa anteriore all’inizio del mandato;
- essere proporzionato ai compensi percepiti e alla durata dell’incarico;
- rispettare il principio di inerenza e congruità previsto dall’art. 109 del TUIR.
La mancata osservanza di uno di questi requisiti può comportare la non deducibilità del costo e potenziali contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
SEI CONFUSO E HAI BISOGNO DI ORIENTARTI SU COME PIANIFICARE AL MEGLIO LA FISCALITÀ DELLA TUA AZIENDA? CONTATTACI OGGI STESSO PER LA TUA PRIMA CONSULENZA GRATUITA!
La questione della “data certa”
Per beneficiare della tassazione separata e della deducibilità per competenza, l’atto che prevede il TFM deve essere dotato di data certa anteriore all’inizio del mandato.
Ciò significa che deve risultare da un documento ufficialmente registrato o autenticato.
Tra i metodi validi per attribuire data certa si includono:
- registrazione presso l’Agenzia delle Entrate;
- autenticazione notarile o firma digitale con marca temporale;
- invio tramite PEC con allegato firmato digitalmente;
- deposito dell’atto presso il Registro delle Imprese.
Un semplice documento firmato privatamente non è sufficiente: in assenza di data certa, il Fisco può contestare la legittimità della tassazione separata e della deduzione.
La posizione dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare 105/2001 e l’Interpello 292/2021, ha ribadito che la “data certa” deve precedere l’inizio del rapporto e che la misura del TFM deve essere determinata o determinabile fin da subito.
Qualsiasi modifica successiva al mandato non può retroagire ai fini fiscali.
Momento di tassazione TFM e ritenute
Il momento impositivo del TFM coincide con la data di erogazione della somma, ossia quando l’amministratore riceve effettivamente il pagamento.
In tale occasione, la società deve applicare la ritenuta a titolo di acconto del 20%, prevista dall’art. 25 del DPR 600/1973.
Se il TFM è soggetto a tassazione separata, l’amministratore riceverà successivamente il conguaglio in sede di dichiarazione dei redditi, sulla base dell’aliquota media IRPEF calcolata dall’Agenzia delle Entrate.
Gestione contabile e pianificazione fiscale
Una corretta gestione del TFM richiede un’attenta pianificazione sin dall’inizio del rapporto di amministrazione.
Il vantaggio fiscale derivante dalla tassazione separata può essere significativo, ma solo se l’intero iter documentale è conforme ai requisiti di legge.
Per massimizzare i benefici e ridurre i rischi, è consigliabile:
- prevedere il TFM sin dalla nomina dell’amministratore;
- redigere un contratto di amministrazione con data certa e indicazione chiara dei criteri di calcolo;
- effettuare accantonamenti annuali in bilancio coerenti con la durata del mandato;
- conservare la documentazione che attesti le delibere assembleari e i versamenti.
FAQ
Il TFM è obbligatorio per gli amministratori?
No, è facoltativo. Può essere previsto dallo statuto o deliberato dall’assemblea dei soci.
Il TFM può essere corrisposto anche in caso di revoca anticipata?
Sì, purché l’atto costitutivo lo preveda esplicitamente. In caso contrario, l’amministratore potrebbe non averne diritto.
È necessario versare contributi INPS sul TFM?
No, il TFM non è soggetto a contribuzione previdenziale, in quanto è considerato un compenso straordinario una tantum.
La società può dedurre il TFM anche senza atto registrato?
Solo per cassa, al momento dell’erogazione. La deduzione per competenza richiede la presenza di un atto con data certa anteriore al mandato.
Come si calcola la tassazione separata?
L’Agenzia delle Entrate applica l’aliquota media IRPEF degli anni precedenti, riducendo la pressione fiscale rispetto alla tassazione ordinaria.
Conclusioni
La tassazione del TFM per amministratori di SRL rappresenta un ambito complesso ma ricco di opportunità di ottimizzazione fiscale, se gestito correttamente.
Un atto con data certa anteriore, accantonamenti coerenti e una gestione contabile trasparente permettono di ottenere un risparmio fiscale legittimo e significativo, sia per l’azienda che per l’amministratore.
In assenza di una pianificazione accurata, invece, il rischio è quello di vedersi negare la tassazione separata, con conseguente aumento del carico fiscale e perdita della deducibilità per competenza.
Affidarsi a professionisti esperti in pianificazione fiscale e diritto societario come il Pool di Metatasse è la scelta più saggia per evitare errori e sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla normativa vigente.
Nei prossimi articoli esploreremo ulteriormente ogni aspetto della pianificazione fiscale, continuate a seguirci per ogni dettaglio e aggiornamento!