La rivalutazione delle partecipazioni societarie e dei terreni è confermata anche per il 2024. Questa è un’opportunità di rilievo per imprese e individui, poiché la legislazione persiste nel permettere l’aggiornamento del valore di tali asset nei bilanci. Attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva, appositamente prevista per agevolare questa procedura, gli interessati possono non solo godere di consistenti vantaggi fiscali, ma anche evitare le implicazioni di eventuali plusvalenze tassabili. Questo consolidato processo nel panorama fiscale italiano presenta nuove scadenze e possibili novità per il 2024, rendendo fondamentale per le aziende e i proprietari di terreni comprendere a pieno le dinamiche, i costi e le opportunità.
Rivalutazione partecipazioni nel 2024: significato e costi?
La rivalutazione delle quote societarie e dei terreni costituisce un’opportunità di aggiornamento dei valori di mercato di tali asset, allineandoli al contesto economico attuale. In altre parole, tale procedura consente di rideterminare il costo o il valore di acquisto delle partecipazioni, evitando la generazione di plusvalenze tassabili al momento della cessione. Pagando prima della cessione stessa, si ottiene un beneficio fiscale non ottenibile tramite l’applicazione della normativa sulle plusvalenze. Dunque, nel corso del 2024, sia le persone fisiche che le società possono rivalutare il costo o il valore di acquisto delle partecipazioni non quotate e dei terreni posseduti al 1° gennaio, eliminando il rischio di generare plusvalenze soggette a tassazione. Quanto costa la rivalutazione delle partecipazioni? La Legge di Bilancio 2024 ha stabilito la possibilità di rivalutare le partecipazioni societarie e i terreni mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva del 16%.
Rivalutazione partecipazioni: ambito e scadenze?
La rivalutazione del costo o del valore d’acquisto riguarda le partecipazioni societarie di aziende non quotate e i terreni agricoli o edificabili. Per le partecipazioni di società quotate, la rivalutazione si basa sulla media aritmetica dei prezzi del mese di dicembre 2023, mentre per gli altri beni è richiesta una perizia di stima. Il pagamento dell’imposta può avvenire in un’unica soluzione o in rate, eventualmente con l’aggiunta di interessi. La scadenza per la rivalutazione è fissata al 30 giugno 2024, e i dati relativi devono essere indicati nel modello Redditi 2025.
I vantaggi della rivalutazione delle partecipazioni:
La rivalutazione delle partecipazioni mira a evitare la tassazione delle plusvalenze derivanti dalla cessione delle quote, poiché il Fisco considera il valore della partecipazione rivalutata, non soggetto a ulteriori imposte. L’obiettivo è ottenere un risparmio fiscale in caso di cessione delle quote societarie, poiché senza questa imposta, le plusvalenze sono soggette a tassazione al 26%. La rivalutazione, dunque, offre un’opportunità di risparmio fiscale significativa.
Rivalutazione e aliquota ordinaria: confronto fiscale
Per valutare l’opportunità della rivalutazione, è necessario confrontare l’imposta sostitutiva dovuta con quella derivante dalla tassazione ordinaria delle plusvalenze. Di solito, la rivalutazione risulta conveniente soprattutto quando il costo storico del bene è basso.
Quando si può rivalutare una partecipazione?
La rivalutazione delle partecipazioni avviene cambiando il costo originale o il prezzo di acquisto della partecipazione o del terreno con il valore che avevano al 1° gennaio 2024, basandosi sulla parte di valore della società che la partecipazione rappresenta.
Quali partecipazioni possono essere rivalutate?
Nel 2024 possono essere rivalutate le partecipazioni detenute da persone fisiche non legate all’attività d’impresa, nonché quelle possedute da società semplici, società e enti equivalenti secondo il TUIR, e gli enti non commerciali per beni non utilizzati nell’attività d’impresa. La rivalutazione si applica quindi a partecipazioni e terreni non impiegati direttamente in attività commerciali o imprenditoriali.
Chi può effettuare la perizia per la rivalutazione delle quote?
La valutazione deve essere eseguita da professionisti registrati negli elenchi ufficiali dei commercialisti, dei ragionieri, dei periti commerciali e dei revisori contabili. La persona incaricata deve giurare sulla valutazione davanti a un notaio entro il 30 giugno 2024 o in tribunale se non si sceglie il notaio.
Quando si paga l’imposta di rivalutazione?
Per usufruire dell’agevolazione fiscale, è necessario redigere una perizia da soggetti qualificati e versare l’imposta entro il 30 giugno 2024. Questa proroga offre un’opportunità aggiuntiva di aggiornare il valore delle partecipazioni secondo le disposizioni fiscali agevolate, garantendo un’ottimale gestione del patrimonio e un risparmio fiscale per coloro che aderiscono entro i termini stabiliti.
Come risparmiare con la rivalutazione dei beni?
La rivalutazione delle partecipazioni societarie e dei beni personali offre numerosi benefici, tra cui la riduzione del carico fiscale in caso di cessione e una valutazione più accurata del patrimonio.
La conoscenza delle normative fiscali e delle opportunità di risparmio è fondamentale per un’adeguata gestione finanziaria e per affrontare le sfide aziendali con serenità e proattività.
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