La scelta della forma giuridica è una delle decisioni più delicate per chi vuole avviare un’attività imprenditoriale. Tra le opzioni più diffuse per piccole realtà troviamo la SNC (Società in Nome Collettivo), storicamente scelta per la sua semplicità e i costi contenuti. Tuttavia, nella pratica quotidiana e soprattutto in ottica fiscale e patrimoniale, i suoi limiti possono diventare un ostacolo significativo. In questo articolo analizzeremo in profondità cos’è una SNC, come funziona e, soprattutto, se conviene davvero rispetto ad altre forme societarie, come la SRL.
La SNC – Società in Nome Collettivo
La SNC è una società di persone disciplinata dagli articoli 2291 e seguenti del Codice Civile. È costituita da almeno due soci che rispondono illimitatamente e solidalmente per le obbligazioni sociali. Ciò significa che, in caso di insolvenza della società, i creditori possono rivalersi direttamente sul patrimonio personale di ciascun socio. Non esistono quindi barriere tra patrimonio della società e patrimonio individuale, rendendo questa forma giuridica potenzialmente rischiosa in caso di contenziosi o debiti importanti.
Caratteristiche principali
Le principali peculiarità della SNC includono:
- Assenza di personalità giuridica autonoma: la società non è un soggetto distinto dai suoi soci, ma è una semplice forma di collaborazione economica. I rapporti giuridici sono, in sostanza, riconducibili direttamente ai soci stessi.
- Responsabilità illimitata e solidale: ogni socio è responsabile per l’intero ammontare delle obbligazioni sociali, non solo per la quota detenuta. Questo significa che, in caso di mancato pagamento da parte della società, il creditore può aggredire il patrimonio personale di uno solo dei soci per l’intero importo del debito.
- Gestione congiunta e diretta: la partecipazione attiva dei soci è la regola. Salvo diverse disposizioni dell’atto costitutivo, tutti i soci sono amministratori e possono agire in nome e per conto della società.
- Tassazione per trasparenza: gli utili non sono tassati in capo alla società, ma vengono imputati ai singoli soci in proporzione alla loro partecipazione agli utili. Questo comporta l’assoggettamento all’IRPEF, con aliquote progressive fino al 43%, e all’INPS artigiani/commercianti, se applicabile.
Come si crea
La costituzione di una Società in Nome Collettivo segue un iter relativamente semplice:
- Scelta dei soci: devono essere almeno due, persone fisiche o giuridiche.
- Redazione dell’atto costitutivo e dello statuto: in forma di atto pubblico notarile. Devono essere specificati oggetto sociale, sede, quote di partecipazione, regole di gestione e ripartizione degli utili.
- Iscrizione al Registro delle Imprese: atto necessario per la nascita effettiva della società e per renderla operativa.
- Apertura della partita IVA: presso l’Agenzia delle Entrate.
- Iscrizione all’INPS e all’INAIL: per l’assolvimento degli obblighi contributivi e assicurativi.
- Scelta della denominazione sociale: che deve includere l’indicazione “Società in Nome Collettivo” o la sigla “SNC”.
Come strutturarla
La struttura organizzativa di una SNC è molto snella e spesso non prevede organi collegiali complessi come accade invece per le società di capitali. Tuttavia, proprio questa semplicità può diventare una debolezza in contesti dinamici o in situazioni di conflitto tra i soci.
- Ruolo dei soci: solitamente coincidono con gli amministratori. Questo accorcia la catena decisionale, ma aumenta il rischio di tensioni in caso di disaccordo.
- Quote di partecipazione e utili: possono essere distribuite in modo paritetico o differenziato, ma è fondamentale chiarirle nello statuto per evitare contenziosi futuri.
- Mancanza di protezione patrimoniale: anche se formalmente la società è un’entità separata, la legge non riconosce una vera autonomia patrimoniale. I creditori possono dunque agire direttamente sui beni personali dei soci, rendendo vulnerabile la ricchezza familiare.
- Patti parasociali: spesso vengono stipulati accordi informali o integrativi per regolare situazioni non previste dallo statuto. Tuttavia, in assenza di disciplina stringente, resta forte il rischio di contenziosi.
Questa struttura, pur economica e facilmente gestibile, si rivela inadeguata per chi ha ambizioni di crescita o desidera una reale protezione del patrimonio.
Conviene davvero?
Vantaggi
- Costi contenuti: nessun capitale minimo obbligatorio e spese notarili ridotte.
- Struttura semplice: gestione informale, adatta a piccole realtà.
- Regime contabile semplificato: minor carico amministrativo e costi di gestione.
Svantaggi (determinanti)
- Responsabilità illimitata e solidale: ogni socio può essere chiamato a rispondere con il proprio patrimonio personale per i debiti della società, anche se causati da altri.
- Tassazione personale elevata: i redditi sono tassati IRPEF fino al 43%, più contributi INPS (commercianti o artigiani) e IRAP.
- Mancanza di personalità giuridica: la società non è separata dai soci, rendendo inefficace la protezione del patrimonio.
- Difficoltà nella gestione societaria: se i soci detengono quote paritarie (es. 50% ciascuno), può crearsi uno stallo decisionale grave.
- Poca attrattività per investitori o banche: la forma giuridica SNC è spesso percepita come fragile e poco strutturata.
Esempio pratico: Una Società in Nome Collettivo con utile di 100.000 euro, attribuiti in parti uguali ai due soci, porta ciascun socio a dover versare IRPEF, INPS e IRAP per importi anche superiori al 50% del proprio utile (variabili in base agli scaglioni IRPEF e ai contributi INPS). In una SRL, invece, l’utile è tassato al 24% con IRES, e solo in caso di distribuzione dei dividendi si applica l’imposta in capo ai soci. In presenza di una holding, grazie al regime di Participation Exemption (PEX), la tassazione sui dividendi può scendere a circa l’1,2%.
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Hai valutato bene la SRL?
Oggi la SRL (Società a Responsabilità Limitata) rappresenta una delle scelte più intelligenti per chi desidera proteggere il proprio patrimonio personale, ridurre l’impatto fiscale e costruire una struttura societaria solida e duratura. A differenza della SNC, che si fonda su una gestione semplice ma spesso rischiosa, la SRL offre una cornice giuridica più articolata, ma anche decisamente più efficace in termini di strategia e tutela.
Responsabilità limitata e protezione del patrimonio
Il tratto distintivo della SRL è la responsabilità limitata dei soci: ciascuno di loro risponde esclusivamente nei limiti del capitale sottoscritto, mettendo così al riparo i beni personali da eventuali crisi aziendali. Questa caratteristica rende la SRL particolarmente adatta a settori ad alto rischio, oppure a imprenditori che desiderano separare nettamente sfera personale e attività d’impresa.
Tassazione autonoma e ottimizzabile
A differenza della SNC, che prevede la tassazione per trasparenza e l’applicazione delle aliquote IRPEF (fino al 43%) su ciascun socio, la SRL è soggetta a una tassazione separata: IRES al 24% sull’utile della società, IRAP su base regionale e, solo in caso di distribuzione degli utili, imposizione in capo ai soci. Questo permette una pianificazione fiscale più efficiente, in base al momento e al reddito disponibile.
Accesso a strumenti evoluti di pianificazione fiscale
Con la SRL si possono attivare strumenti che consentono un abbattimento legale dell’utile imponibile, come:
- Compenso amministratore: deducibile dal reddito societario, abbassa l’utile IRES;
- TFM (Trattamento di Fine Mandato): deduzione importante che permette di accantonare risorse fiscalmente vantaggiose;
- Fringe benefit: auto, buoni pasto, alloggi o altri beni/servizi concessi ai collaboratori in modo esente da imposte entro certi limiti;
- Royalty per uso marchio: il marchio registrato dal socio può essere concesso in uso alla società, generando un reddito personale tassato in modo più favorevole;
- Welfare aziendale: pacchetti di servizi per dipendenti e collaboratori deducibili interamente. n
Governance flessibile ma regolata
La SRL consente la redazione di uno statuto personalizzato in base alle esigenze dell’azienda, definendo in modo preciso le deleghe, i poteri, le modalità di convocazione delle assemblee e le regole in caso di ingresso/uscita di soci. Questo riduce notevolmente il rischio di conflitti interni e consente una crescita più strutturata.
Maggiore attrattività verso investitori e banche
Nel panorama economico attuale, la SRL gode di maggiore autorevolezza e solidità percepita rispetto alla SNC. Ciò si traduce in maggiori opportunità di accesso al credito, apertura verso nuovi soci o investitori, partecipazione a bandi pubblici e affidabilità nel rapporto con i fornitori.
In sintesi, la SRL, pur richiedendo un investimento iniziale maggiore (in termini di costi di costituzione e gestione), rappresenta una scelta che ripaga nel medio-lungo periodo con maggiori opportunità, sicurezza legale e strumenti per ridurre il carico fiscale in maniera perfettamente legittima.
Conclusioni
La SNC è una forma societaria che ha senso in contesti molto specifici: realtà familiari, a bassissimo rischio, con redditi contenuti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, gli svantaggi patrimoniali e fiscali superano i benefici. La SRL, invece, consente di proteggere il patrimonio personale, ridurre l’imposizione fiscale e strutturare la governance aziendale in modo più efficace.
Prima di fare o mantenere una SNC, è fondamentale valutare con attenzione tutti i fattori in gioco. E soprattutto, affidarsi a un team esperto in pianificazione fiscale e tutela patrimoniale.
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