L’auto aziendale è da sempre uno dei benefit più apprezzati, sia dai dipendenti che dagli amministratori. Rientra a pieno titolo tra i cosiddetti fringe benefit, ovvero compensi in natura che, se gestiti correttamente, possono portare vantaggi fiscali notevoli per l’azienda e un risparmio concreto per chi ne usufruisce.
Con la Legge di Bilancio 2025, il regime fiscale legato ai fringe benefit ha subito importanti modifiche, specialmente per quanto riguarda i veicoli assegnati in uso promiscuo. In questo articolo analizziamo nel dettaglio cos’è un’auto aziendale ad uso promiscuo, come si calcola il fringe benefit e, soprattutto, come è possibile ottimizzare la deducibilità fino al 70%.
Cosa sono i fringe benefit sull’auto aziendale
Riferimenti normativi
Il concetto di fringe benefit è disciplinato dall’articolo 51 del TUIR, secondo cui qualsiasi bene o servizio concesso al dipendente in ragione del rapporto di lavoro concorre a formare reddito. Tuttavia, vi sono regole particolari per alcune categorie, come appunto l’auto aziendale ad uso promiscuo, che gode di un trattamento fiscale agevolato.
Uso promiscuo: significato e differenze
Un’auto si definisce “ad uso promiscuo” quando l’amministratore può utilizzarla non solo per finalità aziendali, ma anche per esigenze personali. È differente, ad esempio, dall’auto in pool (utilizzata da più dipendenti solo durante l’orario lavorativo) o dall’auto esclusivamente strumentale (impiegata per attività produttive).
Il vantaggio principale? L’utilizzatore non sostiene alcun costo diretto, mentre l’azienda può dedurre parzialmente o totalmente i costi sostenuti.
Calcolo del fringe benefit
Il valore imponibile del fringe benefit viene determinato in base a:
- costo chilometrico ACI del veicolo;
- percorrenza annua convenzionale pari a 15.000 km;
- percentuale di tassazione applicabile in base alle emissioni di CO2.
Il calcolo è dunque: Costo/km x 15.000 x % tassazione, dove la percentuale cambia in funzione dell’impatto ambientale del veicolo.
Limiti e soglie
Dal 2025, i limiti fiscali per il fringe benefit auto sono stati aggiornati per favorire l’adozione di mezzi ecologici:
- 10% per auto elettriche;
- 20% per auto ibride plug-in;
- 50% per auto tradizionali (benzina/diesel).
Inoltre, resta in vigore l’esenzione fiscale in busta paga: fino a 1.000 euro per dipendenti senza figli e fino a 2.000 euro per chi ha figli fiscalmente a carico.
Trattamento fiscale
Deducibilità di base del 20%
In regime ordinario, i costi relativi all’auto concessa in uso promiscuo sono deducibili al 20%, limite che vale sia per i costi di leasing che per carburante, manutenzione, assicurazioni e bollo.
Tale deducibilità si applica a tutte le categorie di veicoli aziendali concessi in uso promiscuo e rappresenta già di per sé un vantaggio economico rispetto ad altri strumenti di retribuzione.
Come portare la deducibilità al 70%
Con l’applicazione di alcune strategie fiscali è possibile portare la deducibilità delle spese auto fino al 70%. Ciò è possibile quando:
- il veicolo è concesso ad uso promiscuo per la maggior parte dell’anno;
- viene assegnato con fringe benefit regolarmente indicato in busta paga;
- è garantita la tracciabilità dei costi (fatture, tabelle ACI, contratto di assegnazione);
- il benefit è conforme ai limiti normativi.
Inoltre, se il veicolo è a basso impatto ambientale, l’incentivo alla deducibilità è ancora più forte.
L’ottimizzazione fiscale, in questo ambito, richiede una pianificazione accurata, tenendo conto delle nuove soglie di tassazione legate alle emissioni e ai chilometri percorsi.
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Esempi pratici
Vediamo ora tre scenari differenti per comprendere meglio il risparmio potenziale derivante dall’uso dell’auto aziendale come fringe benefit. (Il valore imponibile del fringe benefit viene determinato in base alle tabelle ACI (ex D.M. 2 aprile 1998), considerando una percorrenza convenzionale di 15.000 km annui.)
Esempio 1: auto elettrica
Un amministratore riceve in fringe benefit un’auto elettrica con un costo chilometrico ACI di 0,30 €/km. Il calcolo sarà:
0,30 x 15.000 = 4.500 euro Tassazione 10% = 450 euro di fringe benefit imponibile
Deducibilità potenziale fino al 70% delle spese totali legate al veicolo.
Esempio 2: auto ibrida plug-in
Auto con costo chilometrico di 0,40 €/km:
0,40 x 15.000 = 6.000 euro Tassazione 20% = 1.200 euro di fringe benefit imponibile
Anche in questo caso, la deducibilità può essere portata al 70% se rispettati i requisiti sopra indicati.
Esempio 3: auto a benzina
Costo chilometrico: 0,50 €/km
0,50 x 15.000 = 7.500 euro Tassazione 50% = 3.750 euro
Deducibilità più limitata, maggior peso fiscale. Tuttavia, può comunque convenire rispetto ad altre forme di remunerazione.
Conclusioni
L’auto aziendale ad uso promiscuo rappresenta uno strumento efficace per ottimizzare la retribuzione dei dipendenti e degli amministratori, in modo fiscalmente vantaggioso. Le modifiche normative introdotte dal 2025 rafforzano l’opportunità per chi sceglie veicoli elettrici o ibridi, grazie alla tassazione agevolata e alla maggiore deducibilità dei costi.
Tuttavia, per massimizzare il beneficio è fondamentale impostare una strategia fiscale solida, documentata e soprattutto conforme alle regole. Ogni scelta deve essere pianificata in modo personalizzato, in base alla tipologia di veicolo, all’utilizzatore e alla struttura societaria.
Il consiglio finale? Affidarsi a un team di consulenti fiscali esperti, come quelli di Metatasse, per studiare la soluzione più vantaggiosa e incontestabile, evitando errori che potrebbero compromettere il beneficio fiscale. Un’auto aziendale può essere un costo… oppure un’opportunità.
Nei prossimi articoli esploreremo ulteriormente ogni aspetto della pianificazione fiscale, continuate a seguirci per ogni dettaglio e aggiornamento!
Photo by Pavel Danilyuk: https://www.pexels.com/photo/man-in-a-gray-suit-opening-a-car-door-for-a-woman-in-black-suit-8425027/