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Il concordato preventivo biennale

Il Concordato Preventivo Biennale è un nuovo strumento pensato per incentivare l’adempimento spontaneo dei contribuenti di piccole dimensioni. Questo approccio innovativo offre alle imprese la possibilità di pianificare anticipatamente le tasse da pagare, contribuendo a ridurre l’evasione fiscale in modo significativo. Ma davvero conviene aderire? In questo articolo esploreremo il funzionamento di questo strumento rivoluzionario e ti aiuteremo a capire se sia la mossa giusta per la tua azienda.

Concordato preventivo biennale: cos’è?

In Italia, ci sono oltre 4 milioni di contribuenti che evadono circa 41,5 miliardi di tasse.

Per contrastare questa situazione, il governo Meloni ha introdotto il concordato preventivo biennale come ultima mossa per aumentare le entrate fiscali e ridurre l’evasione. Questo accordo stabilisce l’ammontare delle tasse (Irpef e Ires) che le imprese devono pagare per due anni, indipendentemente dal reddito effettivamente prodotto.

Come funziona?

– L’Agenzia delle Entrate stima il reddito imponibile dell’impresa basandosi sui dati disponibili e sui modelli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità).
– L’Agenzia delle Entrate propone un accordo.

Ad esempio, se l’Agenzia delle Entrate stima che la tua impresa ha un reddito imponibile di 80.000€, invece dei 45.000€ che dichiari, e accetti il concordato, pagherai le imposte solo sull’imponibile stimato dall’Agenzia, ovvero sugli 80.000€. Anche se la tua impresa genera 120.000€ nei prossimi due anni, pagherai tasse solo sugli 80.000€.

A prima vista, sembra una buona opportunità per risparmiare sulle tasse, ma ci sono alcuni dettagli che devi conoscere.

A chi è rivolto il concordato

Il concordato preventivo biennale è pensato per le imprese di piccole dimensioni, tra cui:

– Lavoratori autonomi
– Società di persone (SAS o SNC)
– Società di capitali (SRL o SPA)

Inizialmente, solo le imprese con un alto grado di affidabilità fiscale potevano aderire al concordato, ma ora il requisito è stato eliminato. Da oggi, tutte le imprese possono accedere al concordato, indipendentemente dalla loro affidabilità fiscale.

Le imprese che intendono aderire al concordato devono farlo entro il 15 ottobre 2024, la scadenza per l’invio telematico della dichiarazione dei redditi.

Chi non può aderire

I contribuenti che hanno debiti previdenziali o tributari superiori a 5.000€, non hanno presentato la dichiarazione dei redditi negli ultimi tre anni o sono stati condannati per reati di riciclaggio o false comunicazioni sociali negli ultimi tre anni non possono aderire al concordato.

Cessazione dell’accordo

Il concordato ha una validità di due anni, purché tutto sia conforme alla normativa stabilita. Tuttavia, l’accordo può cessare o decadere prima se si verificano alcune condizioni, come:

– Modifiche all’attività svolta rispetto ai due anni precedenti all’accordo.
– Chiusura dell’attività.
– Modifiche alla dichiarazione dei redditi che superano il limite consentito del 30%.

Vantaggi e svantaggi del concordato

Il concordato presenta sia vantaggi che svantaggi:

– Tasse bloccate per due anni: paghi solo le tasse concordate, indipendentemente dalle variazioni del reddito effettivo.
– Nessun accertamento fiscale: accettare il concordato ti permette di evitare accertamenti ordinari per due anni.

Tuttavia, ci sono anche svantaggi:

– Nessuna riduzione: se il reddito effettivo è inferiore a quello concordato, non ci saranno riduzioni delle tasse.
– Rischi di decadimento: errori o cambiamenti nel reddito possono portare alla cessazione dell’accordo, comportando il pagamento di vecchie e nuove tasse.

Conviene aderire?

Il concordato sembra semplificare la gestione fiscale, ma è importante rispettare gli impegni sui redditi concordati per evitare il decadimento dell’accordo. Se il tuo reddito è inferiore nel secondo anno, rischi di pagare di più senza poter modificare il concordato.

In conclusione, mentre il concordato sembra offrire vantaggi, presenta anche rischi significativi, soprattutto se si intende bloccare la tassazione dell’impresa. Consigliamo di valutare attentamente i pro e i contro prima di aderire e considerare l’uso di strategie di pianificazione fiscale legale per ridurre le tasse.


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