Con l’obiettivo di migliorare il benessere organizzativo e incrementare la produttività, sempre più aziende si rivolgono al walfare aziendale e i fringe benefit per soddisfare le esigenze dei propri dipendenti. Sebbene entrambi siano strumenti non monetari, è fondamentale comprendere le differenze tra di essi per determinare quale sia la scelta più vantaggiosa per l’azienda dal punto di vista fiscale.
Fringe Benefit e welfare aziendale: definizioni
Il welfare aziendale rappresenta l’insieme di beni e servizi erogati dall’azienda ai dipendenti, mirando ad integrare la retribuzione senza un coinvolgimento diretto di denaro. Questa modalità consente all’azienda di migliorare il clima aziendale senza versare contribuzioni Inps e senza oneri Inail, rendendolo un valido strumento di integrazione salariale.
Al contrario, i fringe benefits sono compensi non monetari erogati ai dipendenti senza obblighi normativi, rappresentando una scelta discrezionale dell’azienda.
Fringe benefit e welfare aziendale: differenze
Le divergenze tra i due strumenti emergono chiaramente. Il welfare aziendale deve essere offerto alla generalità dei dipendenti o a specifiche categorie, istituito tramite accordo o contratto. La deducibilità fiscale varia a seconda dell’approccio adottato dall’azienda, rendendolo un processo più strutturato. D’altra parte, i fringe benefits possono essere erogati anche singolarmente, offrendo una maggiore flessibilità all’azienda.
Soglie di non imponibilità
Un aspetto cruciale riguarda le soglie di non imponibilità. I fringe benefits, con le recenti modifiche legislative della Manovra 2024, presentano soglie di esenzione più elevate rispetto al welfare aziendale. Per il 2024, la soglia di esenzione per i fringe benefits è fissata a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico e 1.000 euro per gli altri. Questo ampliamento offre un margine più ampio prima che tali benefici diventino tassabili.
Cosa scegliere?
La scelta tra welfare aziendale e fringe benefits deve essere valutata attentamente. Se da un lato i fringe benefits sembrano più convenienti in termini di erogazione, il welfare aziendale offre vantaggi fiscali e contributivi maggiori, contribuendo a ridurre l’Ires e il costo del lavoro complessivo. Inoltre, il welfare può essere esteso agli amministratori, aumentando ulteriormente i benefici fiscali per l’azienda.
In conclusione, la decisione tra welfare aziendale e fringe benefits dipende dalle peculiarità, esigenze e caratteristiche specifiche di ciascuna azienda. La personalizzazione delle strategie fiscali e contributive è essenziale per massimizzare i vantaggi e ridurre le imposte. In un contesto in cui la gestione delle tasse riveste un ruolo fondamentale, trovare soluzioni su misura è cruciale per garantire un utilizzo efficiente delle risorse finanziarie e promuovere la crescita aziendale.
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